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Alla ricerca della propria felicità

  • Lady Killer
  • 12 set 2015
  • Tempo di lettura: 1 min

Qualche tempo fa, in una chiesa di Firenze, ho trovato due lapidi.

Su una di esse vi era scritto "amato da pochi, esempio miserando di umana infelicità".

Ma cos'è la felicità?

Molti se lo chiedono, pochi trovano veramente una risposta "collettiva".

Per me la felicità non è tanto trovare una persona che ti rende felice. Certo, trovar qualcuno aiuta, non ci sono dubbi, ma è un processo che prima di tutto deve partire da te. Da cosa vuoi fare, da cosa puoi fare, dall'accettare, perchè no, i tuoi limiti, il tuo carattere. I tuoi pregi e difetti. E cercare di spingerti oltre. Sei te che crei la base per la tua felicità, mattone dopo mattone. Certo, essere ottimista non guasta, credere negli altri, nelle persone (anche se spesso ti sfrutteranno per i propri comodi; il mondo è pieno di gente che tira acqua solo al proprio mulino), ma soprattutto il non arrendersi davanti alle difficoltà. Il cercare soluzioni assiduamente, il vedere il mondo a volte con gli occhi di un bambino, quelli che si illuminano per le piccole cose, i piccoli piaceri.

Il viaggiare da solo, l'affrontare da solo una nuova avventura è, nel bene e nel male, l'inizio di questo processo.

Lo credo fermamente.

Un giorno lo farò anche io.

Certo, non mancheranno a volte la nostalgia di casa ed i giorni tristi, ma quando ti volterai indietro e vedrai dove sei arrivato, non potrai non essere fiero di te stesso.

Ed allora potrai dire "io so chi sono, e so dove voglio andare", e tramite scelte e progetti iniziare a costruire la tua felicità.

 
 
 

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